No, non si parla della pletora di stili, tecniche, guru e maestri. Qui si è per la democrazia e la diversità. Né ci si sta scagliando contro certi (pur discutibili) criteri di selezione di YogaGlo dove, filtra che ti rifiltra, puoi arrivare a scegliere 10 minuti (filtro: Durata) di yoga per le cosce (filtro: Body Part) specifico per chi scia (filtro: focus: cross train). No, anche quello va bene: meglio 10 minuti di Quasi-Yoga o di Yoga-Circa che niente. E tutto sommato ci sforziamo anche di accettare con grazia le contaminazioni, quelle formule un po’ fusion (parola da inizio millennio con cui tocca fare pace) che mettono sullo stesso piatto o nella stessa scuola yoga, Pilates e tai chi. E vabbè.
Parliamo però delle derive deliranti. Quelle davvero inaccettabili. Da qualche anno il business dello yoga è talmente vasto e così indiscutibile che – piatto ricco mi ci ficco – è tutta una gara a chi, cavalcando quella che evidentemente vive e/o promuove solo come una moda, lo fa più strano. E allora largo a nomi accattivanti, acronimi fantasiosi e accostamenti improbabili che sembrerebbero avere il solo scopo di riempire le rubriche di novità fitness e, chissà, le tasche di qualche trend watcher. Insomma ecco qualcuna delle “novità” di cui non si sentiva alcun bisogno. Detto questo, liberissimi di provarle.
BEER YOGA

Da Miami a Berlino, è tutto un detox & retox, ovvero liberati dalle tossine con la pratica e poi fai di nuovo il pieno con malto e luppolo. Per quelli che pensano che un pincha o un halasana vengano meglio con la pancia piena di birra. E che da brilli l’OM si canti con più vigore.
VOGA
Strike a pose. Sì, proprio come in Vogue + Yoga, eccovi il Voga, creazione che vorrebbe essere sexy-stilosa della londinese Juliet Murrell, un passato nella moda e un presente nella fuffa (abbiamo detto “tuffa”, non “truffa”). Visto che gli articoli sulla novità-della-stagione risalgono al 2014, si sperava che il fenomeno si fosse smontato da solo. Ma no: basta andare sul sito per vedere che il Voga non solo è vivo e danza insieme a noi, ma ha in serbo vacanze e retreat per sculettare in Virabhadrasana a Ibiza e a Goa.
YOGA RAVE
Da Brighton al Brasile, i rave yogici prendono corpo. Un dj set che mixa musica dance con “deep meditative sound healing”, mentre il buio si illumina di collanine fluorescenti e una classe yoga (ovviamente mixata – il correttore automatico mi dava “minata”: e chi sono io per contraddire il correttore automatico? – con diversi stili) prende vita per raggiungere un’illuminazione lisergica. Niente droghe né alcohol però. Solo succhi bio e cioccolato raw. Ambè.
NAKED YOGA
Ad avvicinare allo yoga quelli che in una shala non ci metterebbero nemmeno un mignolo ci ha pensato la hot girl stilosa di Nude Yoga Girl, che dal suo sito spara asana in black and white come mamma l’ha fatta e frasi ispirazionali. Ma ci sono anche scuole e Meetup che propongono anche a chi ha fisici normali e non , per così dir,e da esposizione, l’ardito accostamento tra pratica e naturismo, per liberare i chakra e soprattutto per liberarsi dai vestiti.
YOGA PER WRESTLERS
Sì, avete letto bene. E avete visto bene quel pugno nel logo, che considerare un mudra richiederebbe davvero troppo ottimismo. DDP yoga è lo yoga per maschioni a tutto testosterone, la creatura di un ex wrestler, Diamond Dallas Page, che mischia allegramente pugni, calci e una spruzzatina di asana, tanto per. Namaste.
Per scoprire altri 5 stili altrettanto fuori di testa, vai su 5 stili Yoga terribilmente “fusion”
Eppure l’unico che per me è proprio no è quello con la birra
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Cioè cioè, faresti il VOGA?!
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